Cellulite, il difetto che associa tutte le donne, le belle, le meno belle, quelle normali, le attrici e le vip dello spettacolo.
Dice il detto “malcomune è mezzo gaudio” e questo dovrebbe consolare noi donne normali. E' innegabile il fatto che quando guardiamo le foto di donne meravigliose, attrici, top model, che mostrano con malizia lati B e cosce piene di cellulite, quasi ci sentiamo meglio.
Infatti, quello della cellulite, è il deja vu caratteristico di questi mesi, quando l’inverno si allontana e lascia il posto alla primavera, con le giornate sempre più lunghe e tiepide, complice anche l’ora legale. E si comincia a respirare aria d’estate, primi pensieri di vacanze e di mare, quindi si comincia a pensare con un certo timore alla fatidica prova costume, un esame che molte donne vedono con un certa apprensione.
Ecco quindi che si comincia, inevitabilmente, a pensare come fare per eliminare quei chili di troppo, così come si cominciano a guardare con sospetto quei punti in cui il grasso ha pensato bene di posizionarsi.
Parliamo di questo comune difetto estetico con il Prof. Mario Dini, chirurgo estetico a Firenze e specializzato, tra gli altri, anche in interventi di liposuzione e liposcultura.
“Il termine comune di cellulite comprende due forme cliniche: l’adiposità distrettuale o localizzata e la pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S.).
Con il termine di adiposità localizzata ci si riferisce ad un quadro in cui il tessuto adiposo aumenta di volume conservando però la propria struttura a lobuli e la normale vascolarizzazione.
La P.E.F.S. invece è una condizione caratterizzata dalla degenerazione infiammatoria delle cellule adipose sottocutanee e da modificazioni delle strutture connettivali di sostegno e del sistema venoso e linfatico. Si caratterizza per la presenza di ritenzione idrica a livello dei tessuti, dovuta ad un rallentamento del flusso sanguigno, con conseguente inestetismo cutaneo visibile in superficie. Nella pratica clinica queste due forme sono quasi sempre entrambe presenti; ci sono casi in cui l’aspetto della P.E.F.S è predominante ed altri in cui invece prevale l’eccesso di adiposità localizzata”.
Come iniziare un programma "remise en forme" prima dell'estate.
La terapia manuale come ad esempio il linfodrenaggio o il massaggio possono essere d'aiuto, tecniche che migliorano il circolo sanguigno e venoso e di conseguenza la cellulite e la medicina estetica, con trattamenti non invasivi (peelings, dermoabrasione, laser, cavitazione, ecc.), oltre ad adottare e quindi mantenere un corretto regime alimentare.
Infine, l’innovativa tecnica del lipofilling si pone a metà tra la medicina estetica e la chirurgia plastica in quanto utilizza la metodica dei fillers e viene eseguita spesso in associazione ai più frequenti interventi di chirurgia estetica (lifting, blefaroplastica, liposuzione, liposcultura, addominoplastica, ecc.): questa tecnica consiste nel prelievo e reimpianto del proprio grasso da alcune aree del corpo in cui è presente in eccesso ad altre zone specifiche del viso e del corpo che risultano svuotate in conseguenza di traumi (cicatrici, perdita di sostanza) o per problemi anatomici genetici (mancanza di volume di glutei, polpacci e seno) o a causa dell’età (successivo svuotamento di alcune aree del viso o del seno) dando una nuova forma e volume alle aree interessate. Inoltre, poiché nel tessuto adiposo sono presenti moltissime cellule staminali, è stato dimostrato che il reimpianto del proprio grasso determina un processo rigenerativo dei tessuti trattati e permette un riempimento e un ringiovanimento più duraturo ed esteso rispetto a quello conseguente all’uso dei fillers.

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