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“Amo un uomo sposato…” Parte 1 – La responsabilità dell’uomo
Qualche mese fa è venuta da me una giovane donna per chiedere un consiglio. Il suo problema è vecchio come il mondo: “Amo un uomo sposato” …
Lui ha moglie e figli… La situazione è seria e complicata, lui sta quasi per lasciare la famiglia…
E la donna è travolta da un sacco di diverse emozioni: il senso di colpa, la vergogna, il desiderio e la paura di troncare questo rapporto… In poche parole, tutto mescolato in un cocktail di contrastanti sentimenti. Soffre e non sa cosa fare.
Ma, non vuole che lui lasci la famiglia. Anzi, questo la spaventa…
Con questo problema è venuta da me.
Cosa posso dire?
– Possiamo analizzare questa situazione su due livelli.
Il primo, è valutarla come un rapporto di due persone adulte. E qui, è tutto abbastanza semplice:
l’uomo deve prendere una decisione, in “condizioni di incertezza”.
– In effetti, sarebbe giusto da parte tua dirgli: “Sai, decidi tu cosa vuoi fare. Io a te non prometto nulla. Quali sono i pro e i contro, già lo sai. Cosa sarà qui, con me (e se ci sarà), non lo possiamo sapere. Quindi, decidi tu”
E se dovesse decidere di andare via di casa, deve andare non da te, ma nell’incertezza. Nel senso che, se decidesse di lasciare la famiglia, non lo deve fare per TE, ma comunque, indipendentemente dalla vostra relazione.
E, poi, deve anche superare questa situazione, deve darsi il tempo per “ristabilirsi” dopo precedente relazione. Oltrepassare il dolore e il trauma del fallimento. (Il matrimonio finito è sempre un fallimento…)
Alcuni esperti suggeriscono prendere 1 mese di “ricupero” per ogni anno di matrimonio, cioè per 10 anni vissuti in matrimonio ci vogliono circa 10 mesi per ristabilirsi dalla precedente relazione.
Solo così c’è la possibilità, una piccola possibilità, ma comunque c’è…, che lui inizierà un nuovo rapporto da uomo libero.
E non porterà con sé un mucchio di problemi irrisolti, anche a livello emozionale, “usando” la nuova compagna per “scaricare” il risentimento, il dolore, la rabbia ecc.
Ogni trauma ha le proprie fasi di andamento: shock, negazione, contrattazione, rabbia, depressione… e solo dopo… rassegnazione.
E nessuno finora è riuscito a “saltare” una di queste fasi.
Non accorgersi, respingere, sì. Ma non saltare.
– Vuoi che viva questa esperienza insieme a te?! Credo di no…
Ma, esiste anche un altro livello… Più profondo.
In questo caso, parto dal presupposto che tra migliaia o decine di migliaia di uomini lei ha scelto (consapevolmente o inconsapevolmente) un uomo sposato.
E quindi, è proprio ciò di cui, per qualche motivo, lei ha bisogno.
Io sono dell’idea che la Vita ci offre ancora di più QUEI sentimenti che ABBIAMO già dentro di noi… Molto di più… Ne abbiamo GIÀ… Capisci?
(Pubblicato con il consenso della cliente)
Eccellente Donna
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