La crisi ci motiva ad evolvere. La sofferenza non significa la fine del percorso

Il periodo in cui diventa chiaro che non sarà mai più come prima viene vissuto come un dramma, a volte come una tragedia.

La crisi ci motiva ad evolvere. La sofferenza non significa la fine del percorso

Sembra che la vita sia finita, e dentro rimane soltanto il dolore e la sensazione di aver perso qualcosa. Ed è quasi impossibile credere quando ci dicono che ci sbagliamo su questo.

“Questa primavera, praticamente in soli due mesi è crollata tutta la mia vita, — si lamenta Marina, 32-enni, titolare di una piccola agenzia di viaggi promettente (fino a poco tempo fa). — Io e il mio compagno abbiamo dovuto chiudere l’attività, rinviare a tempo indeterminato le nozze programmate per l’estate. Tutto è stato pensato e organizzato per diversi anni a venire: mutui, figli… Sono disperata, ho perso punti di riferimento e semplicemente non capisco come uscire da questa crisi”.

Crisi… è la parola che sentiamo spesso, soprattutto in questo periodo, in una situazione di crollo dell’economia mondiale.

Ma spunta anche in altri contesti, ad esempio, riguarda la relazione sentimentale (crisi di coppia) o crisi legate all’età. Può anche essere crisi professionale, crisi di identità, eccetera.

Ma, qualunque siano le aree interessate, si tratta di un punto di svolta, una fase di transizione, in cui perdiamo la capacità di vivere e capire il mondo nel modo abituale.

ESPERIENZA ESTREMA

La crisi è sempre una frattura nello sviluppo della personalità, che si verifica in risposta a circostanze estremamente difficili: morte, divorzio, matrimonio, nascita di un figlio, ma, il livello di questa difficoltà è un valore puramente soggettivo.

Ognuno di noi ha un grado di resilienza differente.

I cambiamenti che uno percepirà come una leggera turbolenza, l’altro li percepirà come l’ultima esperienza da vivere: l’incontro con la morte, con l’amore, con Dio.

La vita viene divisa in “prima” e “dopo”, quando crollano i modi abituali di comprensione del mondo.

Una tale esperienza provoca sofferenza.

Ma, è proprio in queste circostanze che possiamo riconsiderare la nostra visione del mondo, i rapporti con gli altri e diventare più saggi. Naturalmente, a condizione che viviamo questo periodo in modo consapevole.

PUNTO DI EVOLUZIONE

Le crisi ci costringono a diventare più forti.

Ciò che non mi uccide mi rende più forte - Friedrich Nietzsche

Ansia, fobie, perdita di controllo, esaurimento nervoso: molti conoscono questi segni di angoscia, compagni inseparabili di qualsiasi sconvolgimento.

☝  Ma, gli eventi di svolta portano con sé la possibilità di cambiamenti positivi.

Questo fenomeno è chiamato crescita personale post-traumatica.

Gli esperti lo hanno studiato per più di mezzo secolo, ma il termine è stato introdotto nei primi anni ’90.

L’esperienza traumatica scuote come un terremoto le percezioni del mondo, le credenze e la struttura dell’identità.

I processi cognitivi post-traumatici possono essere paragonati con la ricostruzione di una città che giace in rovina.

Dopo aver vissuto un trauma siamo costretti a ricostruire da capo la nostra realtà. Ricostruiamo lentamente anche noi stessi: troviamo nuove opportunità, sentiamo la vicinanza degli altri, proviamo gratitudine, comprendiamo i valori della vita in generale e il suo aspetto spirituale in particolare.

La crisi ci pone il compito di imparare a dialogare con la nostra vita, a “interpretare” la sua lingua.

Se ti hanno licenziato e non hai soldi per pagare gli studi di tua figlia, significa che la routine abituale richiede una revisione.

A volte bisogna lasciare la responsabilità a chi non ne aveva: la figlia vuole studiare all’università? È alla sua altezza? Se è così, forse riuscirà a cavarsela da sola? Guadagnare soldi è davvero il nostro valore principale?

Qui, l’importante è intuire il significato dei simboli con cui il mondo conduce il dialogo con noi >>

È come interpretare i sogni. Quando il significato viene trovato (e prima o poi accadrà), il nostro modo di pensare e l’idea delle nostre possibilità attuali cambieranno, e, quindi, saremo in grado di fare il passo in avanti nello sviluppo.

CAMBIARE O MANTENERE

I mesi trascorsi in condizioni di restrizioni hanno rivelato strategie di comportamento polari: mentre alcuni mostravano i loro risultati intellettuali e culinari nelle reti, incoraggiavano gli amici a partecipare ai webinar e ad allenare diverse abilità, altri cercavano di “unire i pezzi di se stessi” e reagivano alle proposte di autosviluppo con grande irritazione.

crisi personale ads

Allora, non tutti sono in grado di trovare la motivazione per andare avanti?!

Però non confondiamo lo sviluppo personale con l’assorbimento di nuove informazioni. Non c’entra con la quantità di libri, film, lezioni di yoga o lingue stranieri “inghiottiti”.

Lo sviluppo è un cambiamento piuttosto doloroso. A volte, per crescere bisogna distruggersi. E solo dopo costruire se stessi nuovamente.

Distanziarsi dal passato e cambiare il solito modo di ragionare è incredibilmente difficile.

Questo è, in un certo senso, il tradimento di se stessi, di quella parte di sé che cerca la stabilità e la visione costante del mondo.

Nell’era del cambiamento sono importanti le caratteristiche personali come la resistenza alla vita e la resilienza, grazie alle quali è possibile mantenere il proprio status quo, la propria psiche e la capacità lavorativa.

Ma ci sono anche persone per le quali la crisi è un ambiente favorevole.

È in condizioni di instabilità e incertezza che provano l’energia creativa, generano nuove idee e progetti.

Sono persone che sentono particolarmente forte la loro essenza, Il gusto e il battito della vita proprio quando il caos regna intorno. Forse sei uno di loro? 😉

Allora, in questo caso, l’era del cambiamento potrebbe essere il momento giusto per la sperimentazione creativa.

SPRUZZATA DI CREATIVITÀ

La crisi attuale ha dimostrato per l’ennesima volta che qualsiasi ostacolo o problema contiene in sé l’energia potenziale per il suo stesso superamento.

E stiamo vedendo un aumento creativo (non significa perfetto) di risoluzione di questi problemi in tutto: i virologi sono alle prese con lo sviluppo di vaccini, i medici continuano a cercare i modi più efficaci per le cure, il governo e gli imprenditori rispondono alle sfide insolite, gli insegnanti, i genitori, gli studenti, e tutti i membri della comunità non smettono di esplorare nuove forme di interazione.

Tutto questo è solo una piccola parte dei cambiamenti che accadono a noi e sotto i nostri occhi.

NESSUN OBIETTIVO FINCHÉ NON C’È OSTACOLO

Se ci troviamo di fronte a un ostacolo, significa che abbiamo incontrato l’opportunità di fissare nuovi obiettivi e trovare modi per superare le difficoltà.

La crisi è un momento in cui l’urgente si incontra con l’importante. Nella vita normale le questioni emotivamente e intellettualmente stimolanti cerchiamo di rinviarle a domani, invece in condizioni estreme siamo costretti a mobilitare tutte le nostre risorse e a concentrarci su azioni più innovative.

La paura ci carica di energia, costringendoci a rispondere alla minaccia con la fuga o il confronto, e la creatività ci permette di sublimare questa energia in interventi attivi, proteggendoci dalla sensazione di impotenza.

Inoltre, la situazione estrema ci libera da quelle norme e convenzioni sociali che ci impediscono di creare.

Durante la crisi c’è la sensazione che le solite regole non funzionino e le barriere psicologiche associate alle proibizioni interiori si spostino su un secondo piano.

Ci permettiamo di fare cose che prima non potevamo permetterci e, al contrario, di non farle nel modo in cui eravamo abituati.

Il risultato del superamento creativo del trauma sarà prima o poi evidente. Cercheremo di contribuire alla crescita desiderata? 😉

GESTIRE IL PROPRIO TEMPO

Una persona che comprende il tempo conosce la connessione tra gli eventi del passato, del futuro e del presente, anche se il presente provoca il dolore.

Se viviamo il momento presente solo con la sensazione di disperazione, impotenza, desolazione, cancelliamo i momenti piacevoli del passato e poniamo fine al futuro in cui l’esperienza del passato potrebbe essere sfruttata.

In un momento di crisi è importante capire che ciò che abbiamo superato è un riscontro che ci permette di trarre conclusioni e imparare le lezioni.

Una persona matura sa che, così come guarisce una ferita, dopo ogni crisi arriverà sicuramente qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso.

☝ La sofferenza non significa la fine del percorso.

Ti posso aiutare!

Life coach Dott.ssa Svetlana Rechkova

Iscriviti alla nostra Newsletter

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Eccellente Donna
RICEVI CORSO GRATUITO DI REALITY TRANSURFING!

I giorni del corso ti arrivano in modo automatico sulla posta elettronica